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20/07/2017
PIEMONTE. Formare i ragazzi e le ragazze e creare start up di impresa locale, per ridurre il flusso migratorio dei giovani senegalesi verso l’Europa. Questo l’obiettivo di un progetto che ha per capofila la Regione Piemonte, e che coinvolge EnAIP Piemonte e il Cefam di Louga. Il progetto si chiama “Percorsi creativi e futuri innovativi per i giovani senegalesi e ivoriani” è finanziato dal Ministero dell’Interno, si svolge in Senegal e in Costa d’Avorio e vede la partecipazione della Regione Sardegna, di diversi comuni piemontesi, sardi, senegalesi e ivoriani e di enti, che sono attivi nell’ambito della cooperazione internazionale.
Le attività di progetto vogliono supportare la popolazione rurale dei due stati africani, che è sovente caratterizzata da alti livelli di disoccupazione, scarsa scolarizzazione e basso reddito pro capite. Queste circostanze favoriscono l’emigrazione verso le aree urbane o verso l’estero (tra cui l’Italia).
L’obiettivo è di supportare le iniziative pubbliche locali, favorendo la creazione di servizi di orientamento, formazione professionale e avvio alla micro-imprenditorialità, per ridurre l’emigrazione. I destinatari, 600 giovani tra i 14 e i 25 anni, vengono accompagnati nel mondo del lavoro, attraverso la realizzazione di corsi di formazione in ambiti innovativi (edilizia sostenibile, gestione energetica e ambientale, idraulica, grafica) e il sostegno di 30 nuove start-up.
Per implementare e pianificare le attività del progetto con le referenti regionali di EnAIP Piemonte e per fare visita ai CSF EnAIP di Grugliasco e Torino, leader il primo della formazione nel settore idraulico e il secondo nell’ambito grafico, in questi giorni è venuto in Italia Abdou Diouf, Direttore del CEFAM.
«Ho potuto vedere da vicino due realtà molto interessanti. Ho osservato procedure, processi e attività, ho consultato materiali didattici e strumenti per la logistica e gli acquisti. Mi sono confrontato con esperti e direttori dei centri per portare in Senegal le buone prassi italiane. Lo scopo che mi prefiggo è quello di mettere a disposizione del mercato del lavoro senegalese risorse umane competenti e rispondenti ai bisogni occupazionali del territorio, attraverso percorsi di formazione ad alta specializzazione tecnica. Il lavoro c’è, mancano le risorse umane formate».
Altri incontri con responsabili della Cooperazione Internazionale della Regione e della Città di Torino, con le referenti e le operatrici del Servizio Informagiovani torinese hanno contributo ad arricchire il suo soggiorno torinese.
Abdou Diouf ha incontrato anche esponenti della politica piemontese, tra cui l’Assessora Regionale Cerutti, al fine di sensibilizzare i decisori ad investire in progetti come questo, che non hanno solo lo scopo di combattere la disoccupazione dei giovani africani, ma sono interessanti anche per l’Europa, al fine di ridurre flussi migratori ormai non sostenibili.
«Se riusciamo a dare ai giovani senegalesi un lavoro, questi resteranno nelle loro terre di origine, vicini alle loro famiglie e alla loro tradizione culturale, diventando il motore di sviluppo del loro continente».
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